01Conservazione
02Servizio
03Degustazione
04Abbinamenti
Come apprezzare al meglio una bottiglia di Alta Langa
Come apprezzare al meglio una bottiglia di Alta Langa
Da un saggio diVincenzo Donatiello
Conservazione
L’Alta Langa docg è uno dei vini spumanti più rappresentativi d’Italia. Questo comporta una particolare cura quando dobbiamo conservarlo nella nostra cantina. Ecco alcune linee guida da seguire sempre se vogliamo preservarne al meglio tutte le caratteristiche organolettiche.
- Conservazione in luogo areato e asciutto: questo ci permette di preservare il vino e anche il suo vestito, che non potrà essere deteriorato dall’umidità elevata, che non dovrebbe mai superare il 70%.
- Mantenere sempre le bottiglie in posizione orizzontale: questo permetterà un contatto continuo tra vino e tappo per non far perdere l’elasticità a quest’ultimo ed evitare contatti con l’ossigeno. La pressione naturale dell’Alta Langa manterrà l’elasticità anche in posizione verticale per qualche mese.
- La temperatura ideale di cantina deve essere costante tra i 10°C e i 14°C.
L’ambiente deve avere luci deboli o schermate per non intaccare le caratteristiche del vino. - Meglio conservare il vino lontano da salumi e formaggi che potrebbero trasmettere cattivi odori, dalle note lattiche alla muffa.
Seguire sempre se vogliamo preservarne al meglio tutte le caratteristiche organolettiche.
Servizio
La temperatura ottimale di servizio è tra i 6° e gli 8° C. A questa temperatura tutte le componenti del vino vengono esaltate: dal perlage ai profumi, alla freschezza al palato. Un Alta Langa con maggiore evoluzione può essere servito a circa 2°C in più, ma l’ideale è lasciare che questi gradi vengano presi gradualmente nel calice e in maniera naturale per permettere ai profumi di aprirsi lentamente.
COME SI APRE UNA BOTTIGLIA DI ALTA LANGA?
Prima di tutto rimuovere la stagnola e la capsula. Quindi, manteniamo il tappo dalla parte superiore per evitare che fuoriesca da solo, prendiamo la bottiglia dal fondo, teniamo sempre la mano sul tappo e facciamo roteare la bottiglia assicurandoci della presa. È molto importante che sia la bottiglia a muoversi e non il tappo. Una volta effettuata l’apertura, odoriamo il tappo sia dalla parte a contatto con il vino che in quella laterale per assicurarci che il tappo non abbia difetti.
QUALE CALICE STATE USANDO?
Dimenticate le flûte strette e lunghe. Abbiamo bisogno di un bicchiere ampio e che si chiuda progressivamente. Questa forma permetterà uno sviluppo ottimale dell’effervescenza e lo sprigionarsi dei profumi che saranno indirizzati verso il naso. Fondamentale è verificare che i calici siano perfettamente puliti e inodore e che non abbiano residui di alcun tipo, né di polvere né di detersivo. Soprattutto quest’ultimo comprometterebbe lo sviluppo del perlage, creando delle sgradevoli bolle di grande misura. Il consiglio è quello di utilizzare una piccola quantità di vino per avvinare i calici.
Degustazione
ESAME UDITIVO
L’ascolto del vino che scende nel calice e quando già vi è servito può rivelarci molto: quanto più numerose e piccole sono le bollicine, tanto più riusciremo a scorgere un suono continuo, sinonimo di un’effervescenza di assoluta qualità.
ESAME VISIVO
Il colore ci aiuterà a comprendere l’età e lo stato evolutivo del vino: il giallo paglierino, più o meno carico e con i giusti riflessi dorati, ci indica un vino nel pieno della gioventù e prontezza, mentre un giallo dorato ci indica un vino che vira verso la maturità. Nel caso dell’Alta Langa rosato avremo una palette cromatica molto ampia, dal colore della buccia di cipolla fino a tutte le sfumature del cerasuolo; qui la differenza la fa principalmente la scelta della durata di macerazione del mosto con le bucce.
Proseguiamo poi con l’analisi del perlage valutando il numero delle bollicine e la loro grana: un vino di assoluta qualità presenterà bollicine numerose e di grana finissima con una fontanella continua.
ESAME OLFATTIVO
Annusando il nostro calice andiamo alla ricerca della nitidezza, della percezione qualitativa, del numero di descrittori e delle differenti famiglie di profumi.
Ricordi floreali e fruttati, di panificazione – principalmente legati al metodo classico come l’Alta Langa – devono sicuramente essere presenti nel nostro calice.
Quali sono i profumi che troveremo nell’Alta Langa? I fiori bianchi come il tiglio, il gelsomino e il biancospino, la frutta fresca che ricorda la pesca bianca, la susina, la mela renetta. Ancora le note di frutta secca tostata come la mandorla e la nocciola, note di vaniglia o miele, la crosta di pane e il lievito, lo yogurt e il burro fresco. Non dimentichiamo rimandi minerali come il gesso e la pietra.
I rosati profumano di rosa, frutti di bosco, agrumi più rossi e maturi, melograno e prugna.
Con l’evoluzione questi profumi si fanno più maturi e ci portano alla frutta candita, ai fichi secchi, al cacao e alle spezie.
Quanto più intensi saranno questi profumi e quanto più ricca sarà la palette aromatica, allora avremo davanti a noi un grande calice di Alta Langa.
ESAME GUSTATIVO
Quando assaggiamo un calice cerchiamo di individuarne la qualità e le sue caratteristiche: l’acidità che rinfresca il sorso, il pérlage che stimola le sensazioni tattili, le note di frutta del vino, la sua alcolicità. Proprio la parte alcolica enfatizza le note gusto-olfattive del vino.
Con l’evoluzione cominciamo a percepire poi la nota salina e minerale che renderà sempre elegante il calice di Alta Langa.
Un’altra caratteristica, tipica dei vini spumanti, è quella della cremosità indotta dalla finezza del perlage.
Abbinamenti
L’Alta Langa non è soltanto un compagno dell’aperitivo. La profondità di molti assaggi, la completezza e l’armonia, gli aromi e la tattilità di molti prodotti eleggono l’Alta Langa a passe-partout gastronomico. Pescando nella tradizione o sbirciando al mondo culinario, le possibilità di abbinamento sono infinite e di molteplice visione.
La tradizione
BAGNA CAUDA
L’accorgimento principale è quello di abbinarvi delle verdure con aromi non troppo prominenti come i peperoni. Perfetti sono le rape e il cardo. L’abbinamento ideale è con un Alta Langa Blanc de Blancs che tenga il piatto dal punto di vista aromatico e con la finezza delle bollicine pulisca il palato dall’untuosità della salsa.
BATTUTA AL COLTELLO
La naturale tendenza dolce della carne andrà a braccetto con la freschezza e le note saline dell’Alta Langa. In questo caso Rosé per un abbinamento anche cromatico.
VITELLO TONNATO
Racchiude una succulenza importante che troverà il perfetto bilanciamento con un Alta Langa da sole uve a bacca nera, pieno e aromatico con rimandi floreali e di frutta e capace di chiudere il boccone, lasciando il palato pronto alla prossima forchettata.
TONNO DI CONIGLIO
Il sapore della carne e l’untuosità della preparazione richiedono una fresca bollicina per un abbinamento armonico. Pensiamo quindi a un Alta Langa che non abbia un lungo affinamento ma sia fresco e vivace.
TAJARIN
Che siano al ragù classico o con la salsiccia di Bra, al burro e formaggio o con il Tartufo Bianco d’Alba, i Tajarin si elevano se accompagnati con un calice di Alta Langa. Pieno come un Blanc de Noirs o un Rosé per i primi; la purezza dello Chardonnay per quelli con il burro. E se aggiungete il Tartufo Bianco, cercate un Alta Langa con una discreta evoluzione che ne abbia arricchito gli aromi.
AGNOLOTTI DEL PLIN
Se per quelli burro e salvia il consiglio è di cercare un Blanc de Blancs, con gli agnolotti serviti al tovagliolo meglio abbinare un Alta Langa che mostri il suo lato più salino.
BOLLITO
Un Alta Langa ottenuto da bacche nere, magari con il vin claire che sia stato vinificato o affinato in legno, è un degno compagno per la succulenza della carne e le note grasse delle salse.
FRITTO MISTO
Cosa c’è di meglio di un fresco calice di Alta Langa per accompagnare le note grasse e dolci del fritto misto piemontese?
INSALATA RUSSA
La nota untuosa dell’insalata russa con i rimandi delicatamente dolci dell’uovo richiede la finezza e l’eleganza di un grande Alta Langa Blanc de Blancs.
CARPIONE
Non lasciatevi spaventare dalla nota acida della preparazione perché al suo interno è stato tutto abbondantemente fritto. Le zucchine, le foglie di salvia, l’uovo e la cotoletta troveranno compimento nelle note agrumate di Blanc de Noirs e Rosé.
FINANZIERA
Soprattutto se con i funghi porcini, è un piatto che necessita di note aromatiche e pienezza di gusto. Il pensiero va a un Blanc de Noirs con lunga evoluzione.
GNOCCHI AL CASTELMAGNO
Ricchi di sapore, succulenti, grassi e forti cromaticamente. Non c’è niente di meglio di un elegante Alta Langa nell’accompagnare questo classico piemontese.
CAPONET
Maiale e verza. Tendenza dolce, succulenza e note sapide, il campo perfetto per una partita con l’Alta Langa. Sceglietene una versione fresca a predominanza Chardonnay.
SALUMI E FORMAGGI
Formaggi freschi e salumi regionali saranno ideali partner dell’Alta Langa. Un consiglio: cambiate le carte in tavola, scegliete prima il vino…
La cucina nazionale e internazionale
POULET DE BRESSE
La carne, saporita e morbida del pollo, chiede abbinamenti delicati e freschi come l’Alta Langa.
OSTRICHE
L’ostrica cruda ha un sapore di mare pieno e deciso, l’effervescenza e l’acidità di un Alta Langa porterebbero a un gusto metallico poco piacevole. Ostriche e Alta Langa sì, ma solo se le ostriche sono accompagnate da una purea di piselli o sono alla griglia o in tempura.
GAMBERI
La naturale tendenza dolce della carne ne fa un ingrediente che richiede le caratteristiche che l’Alta Langa ha nel calice. Crudo o cotto, alla griglia o in piatti più elaborati sarà sempre perfettamente accompagnato dal nostro Metodo Classico.
MOZZARELLA DI BUFALA
Con la sua grassezza e succulenza e le note lattiche è perfetta con un Alta Langa Blanc de Blancs.
CLUB SANDWICH
Mr. Sandwich si è perso la piacevolezza di un grande Alta Langa, perfetto per la tendenza dolce e per il gusto del sandwich.
CROQUE MONSIEUR
Il toast francese ricoperto di formaggio si sposa perfettamente con un Blanc de Blancs, verticale e minerale.
PESCI AFFUMICATI
Da soli o accompagnati, in marinatura o cotti: hanno bisogno di un calice di Alta Langa che ne accompagni le note aromatiche e ne smussi la grassezza.
FIORI DI ZUCCA
Farcito con ricotta e servito con pomodoro fresco chiede un grande Rosé, se invece lo friggiamo prediligiamo un Alta Langa Millesimato ottenuto da Chardonnay e Pinot Nero in parti uguali per esaltarne i profumi e accompagnare l’assaggio.
RISO, PATATE E COZZE
Qui la salinità della cozza, unita alla tendenza dolce di patate e riso, necessita di un abbinamento fresco dal gusto pieno. Il consiglio è di abbinargli l’Alta Langa Rosé.
RAVIOLI DI ZUCCA
Il piatto mantovano che si esalta sulle note agrodolci tra burro, zucca e amaretti. Assolutamente un Blanc de Blancs.
COTECHINO & CO.
Un sontuoso “gioiello di maiale” nel piatto: cotechino, cappello del prete e zampone vanno sublimati in un perfetto abbinamento di colore con l’Alta Langa Rosé.
BRODETTI E ZUPPE DI PESCE
Sempre meglio se con pomodoro ed erbe aromatiche, tutte le preparazioni di pesce in zuppa trovano nell’Alta Langa Rosé il loro ideale accompagnamento a tavola.
PICCANTE E SPEZIE
L’elegante freschezza di un calice di Alta Langa Brut o Rosé – con qualche anno di affinamento – pulisce le papille gustative dalle note piccanti e speziate.
ARROSTI
Ogni regione ha nella propria tradizione una carne arrosto, sia essa bianca o rossa. Non c’è modo migliore di abbinarla che con un Alta Langa a prevalenza, o totalità, di Pinot Nero.
COSTOLETTA ALLA MILANESE
Ricca, piena di sapore e giustamente unta, la costoletta alla milanese ha bisogno di un compagno nel calice capace di mitigarne la parte più grassa, dal Brut al Rosé scegliete la tipologia che più incontra i vostri gusti.
RISOTTO AL PARMIGIANO
Intenso negli aromi e nel gusto: la cremosità e la grassezza, unite alle note morbide e piene, portano alla ricerca di un calice abile a “resettare” il palato. Nulla di meglio di un Alta Langa, specie se a dosaggio zero.
CARBONARA
Le note dolci dell’uovo, la grassezza del guanciale e la persistenza del pecorino romano necessitano di un Alta Langa Blanc de Blancs, persistente e profondo.
PIZZA
La pizza trova in un Metodo Classico come l’Alta Langa uno dei suoi migliori compimenti gastronomici. In base al condimento, potremmo scegliere dall’ampio ventaglio di tipologie proposto dalla denominazione.
RAGÙ
Con il prosciutto crudo, la pasta di salame e le carni di vitello e maiale non ha miglior matrimonio di gusto che con l’Alta Langa Rosé.
FORMAGGI
La produzione di formaggi italiana e internazionale è sconfinata: da quelli più freschi alle lunghe stagionature, dai formaggi blu fino alle paste filate, ce n’è per tutti i gusti. Come per l’Alta Langa. A seconda della persistenza e della freschezza o meno del formaggio scelto, abbinate un Alta Langa che sia più o meno strutturato e fatene seguire l’evoluzione secondo quella del cacio scelto.
DESSERT
Ecco, quelli no. Il palato non ne gioverà, percependo il dolce ancora più dolce e il vino ancora più di quello che è. Se proprio volete concedervi un Alta Langa a fine pasto, preservatelo come calice da meditazione.
Miscelazione
Trovando l’equilibrio e i giusti matrimoni di gusto, un cocktail realizzato con il nostro Metodo Classico può avvicinare molti avventori alla scoperta e conoscenza del mondo dell’Alta Langa docg. L’importante è non esagerare con gli ingredienti. Proponete l’Alta Langa con qualche goccia di Vermouth di Torino o Barolo Chinato, nelle stagioni più calde può semplicemente essere servito in coppa con ghiaccio e frutta come la mela o il melone. E se pensate a una Sangria bianca di qualità, il vino deve essere di grande qualità.
I cocktail di Alta Langa by Il Confessionale Vermouth&Mix
Alta Langa in Grande
- 4,5cl Vermouth di Torino igp bianco
- 1,5cl liquore al cumino
- top di Alta Langa docg
Regio 50
- 8cl Alta Langa docg
- 3cl Vermouth di Torino igp extra dry
- 1,5cl acquavite
- 1 cucchiaino miele di tiglio
Prossima pagina: